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24 Ore di Le Mans: alta tensione, in tutti i sensi. Un'altra bella pagina si aggiunge al librone

Sul grande palcoscenico della 24 Ore di Le Mans erano in 258.500 o giù di lì. Un numero significativo che esprime in modo inequivocabile che le gare di endurance godono sempre più dei favori del pubblico. Certo la 24 Ore è ogni volta unica ed irripetibile. E' capace di portare all'estremo ogni sentimento al punto che sei sicuro di cosa sia accaduto solo quando sventola la bandiera a scacchi allo scadere del tempo.

Anzi è meglio aspettare anche le verifiche post gara... Ne sa qualcosa la LMP2 #13 Vaillante Rebellion, arrivata terza assoluta e poi squalificata per non avere il "body" conforme a quanto dichiarato al momento dell'iscrizione e per un intervento non autorizzato in parco chiuso. Esclusione che ha portato sul terzo gradino del podio la LMP2 Oreca #37 proprio al fianco della "sorella" #38, entrambe del team cinese Jackie Chan DC Racing, Come due LMP2 sul podio assoluto?

Inaspettato doppio podio per il team cinese

Certo! E hanno anche rischiato di vincere, nonostante la apparente semplicità meccanica e il minor impegno economico previsto per l'acquisto e lo sviluppo.

Di fatto le LMP2 avevano già dimostrato durante le prove di essere veloci e che in certi punti del circuito avrebbero creato qualche problema alle Porsche e Toyota della classe regina.

Ad esempio la #47 Dallara P 217 Gibson della Cetilar Villorba Corse (nona assoluta al debutto!) durante i test aveva infatti superato i 340 km/h...

Poi chi se lo aspettava un caldo così? Dalle parti di Le Mans è più facile trovarsi in mezzo a brune umide o ad acquazzoni... Invece per l'edizione 2017 ecco un caldo torrido sopra i 30 gradi di giorno e temperature anomale nella notte a rendere "bollenti" le complicate ed evolute LMP1 Hybrid che se pur prestazioniali, hanno sofferto in affidabilità.

Il caldo ha giocato poi brutti scherzi anche ai piloti, la cui concentrazione è stata minata dalle temperature all'interno dell'abitacolo. Sauna forzata che poco ha a che fare con il wellness...

Tremendo, ad esempio, l'errore Toyota al pitstop durante la "yellow flag" (frizione ko dopo una doppia partenza, perché il pilota aveva interpretato male un gesto di un avversario, sic!) che ha compromesso definitivamente la possibilità di un recupero per puntare ad un posto sul podio, dal momento che la vittoria per la Casa giapponese era oramai una chimera.

Tutt'altra storia in casa Porsche. Un po' di delusione certamente serpeggia per la nuova Porsche 911 RSR che nelle classi GT (dominio Aston Martin nella GT Pro e Ferrari nella GT AM, ma grande comunque Matteo Cairoli sesto con la 911 RSR della Proton Dempsey) stenta a trovare la strada del successo. E sembra soffrire più della "vecchia" 911 il clima particolarmente caldo.

Ma il sorriso torna prepotente nel grande team e si rilassa (quanto impertinenti le riprese video durante le 24 Ore tra gli addetti ai lavori presenti nei box!) l'espressione dell'onnipresente Wolfgang Porsche, quando la #2 919 Hybrid riesce a recuperare posizioni su posizioni grazie alla tenacia dei tecnici e alla caparbietà dei piloti, fino a raggiungere l'obiettivo sperato: la terza vittoria consecutiva alla 24 Ore di Le Mans e scrivere il nome Porsche per la diciannovesima volta sull'albo d'oro della competizione.

Insomma una gara ad alta tensione, che ha messo a dura prova sia le ricerche tecnologiche delle Case impegnate nella LMP1 sia la concentrazione di team e piloti.

Tutte queste difficoltà devono far però gioire gli appassionati.

Non solo per lo spettacolo, un po' "grezzo" quest'anno, e dal canovaccio inconsueto, ma perché tutti i problemi riscontrati in gara dalle vetture saranno tutte soluzioni per quelle auto che traggono vantaggio dal cosiddetto "Transfer Technology", cioè il riportare sulla produzione di serie quanto viene sperimentato durante le competizioni.

Beh, ora comincia il countdown per l'edizione 2018, la cui data è già stata fissata in calendario dalla FIA per il 16 e 17 giugno. E nelle GT ci sarà ulteriore competizione, arriverà infatti anche la BMW.

Intanto rivivete l'entusiasmo dei vincitori assoluti cliccando sul link del video che pubblico qui di seguito. Enjoy!

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